L’innovazione digitale che accelera la transizione ecologica della filiera agroalimentare

La raccolta dell’orzo è uno degli appuntamenti più importanti dell’anno per la filiera brassicola e quest’anno Birra Peroni ha voluto celebrarla con lo sguardo rivolto al futuro, presentando i risultati e lo stato di avanzamento dei progetti più innovativi che sta portando avanti insieme ai propri partner nell’ambito di Campus Peroni per supportare, attraverso la tecnologia, l’evoluzione sostenibile della filiera.

L’evento, organizzato a Roma nella suggestiva cornice di Piazza di Pietra, è stata l’occasione per stimolare un confronto aperto anche con gli stakeholders istituzionali, finalizzato ad evidenziare come l’innovazione tecnologica in campo agricolo favorisca non solo una maggiore qualità e sostenibilità della produzione, coerentemente con gli obiettivi indicati dal PNRR nella componente “Economia circolare e agricoltura sostenibile”, ma anche un recupero di competitività da parte delle aziende del comparto, essenziale in chiave di ripresa post-pandemica.

Un elemento messo in luce dall’Onorevole Vannia Gava, Sottosegretario di Stato al Ministero della Transizione ecologica che intervenendo al convegno ha dichiarato: “Voglio fare i complimenti a questa iniziativa: qui si respira agricoltura, digitalizzazione e, quindi, transizione ecologica. Abbiamo investito un terzo dei fondi che l’Europa ci ha destinato con il Recovery Fund proprio per questa missione. L’impegno ad andare verso un ambiente pulito e sostenibile è preso e noi, come governo, vogliamo supportare questo processo innanzitutto attraverso la semplificazione della burocrazia: dobbiamo offrire un accesso rapido ed efficace ai fondi stanziati. Dobbiamo ridurre i tempi e affidarci alla tecnologia, creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile. Il settore agroalimentare rappresenta una bandiera del nostro Paese. Ben vengano le nuove tecnologie applicate alla filiera: serviranno per ottimizzare le risorse e consentiranno la tracciabilità del prodotto per dare al contempo garanzie di qualità e chiarezza al consumatore. Il nostro ruolo di governo non è quello di tassare, ma di accompagnare le aziende lungo questo processo con poche regole ma chiare, che possano essere applicate e controllate”.

Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne ed Affari Istituzionali Birra Peroni ha evidenziato le ragioni che hanno spinto l’azienda a impegnarsi “sul campo” e la visione che sottende questo investimento. “La transizione ecologica del settore agroalimentare va gestita in un’ottica di filiera. Come azienda di trasformazione, sappiamo di poter giocare un ruolo importante in questo percorso di trasformazione, ma è necessario che tutti gli attori della filiera siano coinvolti: le aziende agricole, il settore della distribuzione, il mondo della ricerca, le università e lestart-up più innovative: tutti devono collaborare in una logica di open innovation che deve essere sostenuta da investimenti adeguati e progettualità’ concrete”.

Elisabetta Cammarota, Coordinatrice dei progetti relativi a transizione digitale e sviluppo sostenibile di ASVIS: “La transizione digitale per gli obiettivi di sviluppo sostenibile” ha aggiunto: “ASviS è una rete che lavora in gruppi sui diversi goal dell’agenda dell’Onu e la transizione digitale, se adeguatamente orientata, è uno strumento che può accelerare il raggiungimento di questi obiettivi. Il goal 2, incentrato sull’agricoltura e la sicurezza alimentare , ha molto puntato sulla condivisione di dati, che deve diventare un volano dell’agricoltura, così come ci raccomanda l’Europa. L’aspetto più rischioso di questo processo, però, riguarda le competenze. Una transizione digitale in una zona rurale è un 4.0 che non funziona. Questo messaggio arriva forte dall’Europa, che vede quanto in Italia siamo indietro su questo aspetto come sull’uso sostenibile delle risorse naturali. Dobbiamo accelerare: portare queste competenze agli agronomi e agli operatori del settore è un salto enorme, così come aumentare la misurabilità per il miglioramento continuo. Il digitale non deve essere fine a sé stesso ma devono essere a servizio dei processi naturali garantendone la sostenibilità e la resilienza anche ai cambiamenti climatici in corso. E’ necessaria anche una valutazione dell’impatto sociale, dell’eventuale inquinamento eccessivo o della carenza delle risorse primarie e critiche. Per andare verso la direzione della sostenibilità serve un approccio sistemico, con tanti attori che collaborano, esattamente come sta lavorando Birra Peroni”.

A moderare l’evento, Chiara Giallonardo, giornalista di RAI 1 e volto della trasmissione Linea Verde, che ha contribuito ad animare il dibattito chiamando a intervenire i rappresentanti delle tre start-up innovative che stanno supportando Birra Peroni in questo percorso virtuoso:

Pierluigi Meriggi, Presidente e Fondatore di Hort@, spin off dell’Università del Sacro Cuore con cui Birra Peroni collabora da 5 anni all’impiego della piattaforma Orzobirra.net, un sistema di supporto alle decisioni (DSS) che sta contribuendo a migliorare le performance quanti-qualitative delle produzioni di orzo, ma anche a ridurne la carbon footprint;
Nicolò Barbano, Head of Marketing di xFarm., start-up innovativa con cui Birra Peroni sta portando avanti un progetto sperimentale che integra dati e immagini satellitari, sensoristica Iot e centraline meteo sul campo per favorire l’impiego dell’agricoltura di precisione e sensibilizzare gli agricoltori sull’impatto ambientale delle loro azioni;
Virgilio Maretto, Ceo e Co-Founder di PosTi, start-up con cui Birra Peroni ha sviluppato la tracciabilità in blockchain del malto 100% italiano recentemente introdotta su tutte le birre della famiglia Peroni e che ora sta collaborando con gli altri partner ad un’evoluzione del progetto che consenta di arrivare a misurare e certificare in blockchain la sostenibilità della filiera, comunicando questo valore in modo trasparente e responsabile ai consumatori.

In occasione dell’evento, Birra Peroni ha comunicato anche i primi dati relativi alla Raccolta dell’Orzo 2021 che si sta per concludere proprio in questi giorni. Nonostante un avvio anno climaticamente non semplice che ha inizialmente ridotto la resa delle produzioni agricole, la raccolta si sta rivelando complessivamente buona. Fortunatamente il mese di maggio fresco e sufficientemente piovoso ha permesso un buon riempimento della granella di orzo, specialmente di quello seminato tardi, facendo recuperare in parte la produzione e il raccolto si sta ora completando in condizioni ottimali di alta temperatura ed in assenza di pioggia, tutto a vantaggio di qualità e conservazione dell’orzo raccolto. Birra Peroni stima di raccogliere quest’anno circa 50.000 tonnellate di orzo da malto e 4.000 di orzo da seme.